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Visibilità, una parola chiave

Visibilità, una parola chiave
Che cosa significa oggi visibilità? Cosa significa farsi trovare, farsi riconoscere...significa in pratica aumentare il volume di affari di un'azienda, di un'attività commerciale, significa rendere un prodotto, un marchio, un brand conosciuto ai più, desiderato, ricercato, rendersi indispensabili al mercato, significa dare luce ad un personaggio, dargli voce e parole, renderlo riconoscibile e affidabile.. Visibilità è oggi il sostantivo chiave della Comunicazione. Pubblicità è un vecchio nome ma non esiste più, esiste la Comunicazione, quella con la C maiuscola, perché ormai ha fagocitato tutto quanto significa DIRE, PARLARE, RACCONTARE, MOSTRARE… Ecco perché 365 modi per dire agli altri chi sei e cosa fai perché ogni giorno c’è una nuova idea per parlare di te e noi ce l’abbiamo. Comunicare ormai è il senso definitivo del porgersi agli altri, è l'immagine delle parole, parole che si muovono e raggiungono l’obiettivo, il pensiero che diventa messaggio. Ma non solo, non c’è soltanto l’immagine, e nemmeno solo la penna o la tastiera: c’è la voce. La voce che dice, che annuncia, che racconta, la voce che parla di te... Le soluzioni sono davvero molteplici, sfaccettate e assolutamente creative. Chiedi di noi...verificherai che possiamo essere una garanzia per la tua promozione sociale!!

Dire, fare, parlare, trecentosessantacinque modi per dire agli altri chi sei e cosa fai...

Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura"
Johann Wolfgang Goethe






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sabato 14 maggio 2011

Ciò che vedo in città - Murales, Arte o Trashing?





Estro o trasgressione? Arte o Trash? Le scritte sui muri imbrattano certo, ma certi graffiti invece colorano una città, almeno una parte e sperando che i nostri writer sappiano scegliere le migliori locations... E Caserta come sta messa?
Questi sono i Murales di Via delle Industrie che costeggiano i binari della stazione...meglio lì, che sugli edifici del centro


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mercoledì 11 maggio 2011

Mgm Comunicalavoce - Radio e Dintorni. Video/Voice Housing: l'informazione ON Demand, Audio e Video interviste direttamente a "casa tua"

Video/Voice Housing...

Ma cosa sono questi continui riferimenti anglofoni nella nostra lingua? Non si capisce nulla e si rischia di fare la brutta figura di sembrare quello che non si è. E' vero. Eppure troppo spesso purtroppo, la stringatezza e la sinteticità di quella lingua ci consentono definizioni che nella nostra lingua madre diventerebbero vere SpieGazioni!!
Ciò premesso, di cosa stiamo parlando?
Che cos'è Voice Housing? Bene tradotto, dovrebbe essere: Voce + domiciliazione uguale, domiciliazione della voce, che detta così, diciamola tutta, non significa un piffero. E invece il senso di questo titolo è importante e composito. Si tratta di uno dei servizi offerti da Mgm Comunicarebene: in pratica un audio e video servizio direttamente a casa tua. Prepari una conferenza stampa, un corso di formazione, un convegno, una sessione, un public speaking, oppure non la prepari, sei invitato e ti serve un documento audio, o video della giornata, dell'evento, ti serve di portare a casa proprio quell'intervsita a quel personaggio, o semplicemente essere tu stesso intervistato sulla tematica in questione, o ancora vuoi una panoramica d'interviste ad alcuni intervenuti...o per finire, vuoi invece un resoconto giornalistico o ancora narrativo di quanto accaduto o in corso.
Beh, per tutto questo Mgm Comunicarebene è assolutamente specializzata, 20 anni di giornalismo sul campo, radiofonico, televisivo, su carta stampata ed ora con il blogging la candidano ad essere una fornitrice GARANTITA di servizi audio/video, (e non solo, ma anche di format di scrittura e web content) disponendo peraltro di tutta la strumentazione necessaria per i montaggi audio e video dei girati. Certo qualunque televisione privata sarà presente all'evento, ma i giornalisti canonici sono soggetti al proprio editore, hanno dei vincoli, hanno una scaletta, hanno dei tempi prestabiliti...Il nostro EDITORE invece sarai tu che ci commissioni il VOice Housing e la vera novità è che siamo i TUOI giornalisti, reperibili sempre, che in quell'occasione, lavoreranno solo per te e a costi contenutissimi.
Il prodotto finito di questa operazione potrai richiederlo secondo le modalità che preferisci, grezzo, vale a dire che ti verrà fornito l'intero girato o traccia audio così com'è, senza rifiniture, oppure confezionato all'uopo e su richiesta. 
Non ci credi? Il Giornalista on Demand è l'ultima frontiera della comunicazione personalizzata e noi CI SIAMO!!!

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martedì 10 maggio 2011

Mgm Comunicalavoce - Radio e Dintorni. Progetto "Il Giornale Parlato"

IL LIBRO PARLATO
Avete mai sentito parlare degli audiolibri? Un progetto nato nell'ambito del mondo dell'associazionismo a favore dei non vedenti, proprio -  ed il nome rende molto chiaro il concetto - per consentire a soggetti non vedenti di poter ascoltare/leggere un libro comodamente seduto in poltrona, riuscendo a godere di un provilegio che altrimenti, causa forza maggiore, gli sarebbe negato. L'audio libro, solitamente registrato da professionisti della voce, tenta di restare assolutamente fedele nella registrazione, ai toni, alle atmosfere, alla concettualità ed infine sempre alla lettura del contenuto del libro, di qualsiasi natura esso sia, narrativa, saggistica, manuali, saggi, finanche la Bibbia.

Si tratta di un servizio ad altissimo livello ed i costi sono quasi sempre elevati, proprio per questo il più delle volte, gli audiolibri vengono donati alle associazioni per non pesare sulla già difficile gestione economica di tali consorzi.

I soggetti colpiti da cecità che frequentano queste associazioni sono quindi davvero benedetti ne poter usufruire di tale opportunità. E' più raro che essi ne possano godere in casa propria, anche se esistono oggi numerosissime possibilità sul web come quella offerta per esempio dall'Associazione dei Lions, che risponde per l'appunto a questo sito: www.libroparlatolions.it.
Progetto IL GIORNALE PARLATO
Bene, fatta questa breve premessa, vi sembrerà quasi normale, che avendo parlato di libri vi sia anche la possibilità di reperire i Giornali Parlati. Beh, pare di no, innanzitutto perchè basta ascoltare un qualsiasi telegiornale o notiziario radiofonico e poter essere sempre informati sull'attualità delle cose e questo possiede una sua evidenza, ma se qualcuno volesse ascoltare/leggere una rivista di settore? un giornale specializzato? o semplicemente un periodico, un mensile? Allora non c'è possibilità, almeno non che io sappia avendo navigato parecchio a riguardo. 
Mgm Comunicalavoce ha pensato, non solo rivolgendosi al mondo associazionistico per non vedenti, ma anche per sviluppare soluzioni innovative da applicare ai siti, ai blog e alle pagine di social network, di produrre appunto il Progetto "Il Giornale Parlato". Un prodotto di non semplice confezione ma assolutamente innovativo che permetterà a chi ascolta di ricevere con comodità e senza essere obbligato a restare fermo in un posto a leggere -  perchè l'audiofile viene confezionato in vari formati, mp3, mp4, waw, ecc..- e ad un possibile committente/imprenditore/cliente di poter porgere notizie approfondite in un packaging assolutamente accattivante e stimolante.
A differenza del Notiziario Tematico, che ha la veste e la funzione di un vero e proprio short informer, il Giornale Parlato consterà di veri e propri articoli, di approfondimenti, interviste e potrà essere associato anche a riviste aziendali o costituirne di nuove.
Le applicazioni possibili del progetto de Il Giornale Parlato sono davvero innumerevoli e forniscono un reale innalzamento del livello di qualità dell'offerta promozionale di un prodotto, servizio o evento che sia. Il Giornale Parlato può senza alcun dubbio anche vestire gli abiti di un sito istituzionale divenendo guida e voce per il lettore, il navigatore di turno che si troverà a passare sulle vostre pagine...Insomma incuriositevi e sperimentate una opportunità del tutto nuova e di sicura fascinazione mediatica.
Ascolta una DEMO di Giornale Parlato:
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Chi è la Blogger

La Blogger sono io, fagocitata dal web ma giornalista d'annata!!

Sono una giornalista, sì, all'occorrenza scrittrice demodè, e raccontafatti per nipotini stanchi. 
Sono una giornalista. TENGO il tesserino, come diciamo a Napoli e dimentichiamo di avere una laurea umanistica che dovrebbe consentirci di parlare l'italiano SEMPRE correttamente. 
Sono una giornalista e non ho mai voluto fare niente altro che questo. Oggi ci dicono comunicatori, o anche collaboratori stampa, e qualche volta pure dispregiativamente, scribacchini. Ma io sono una giornalista. Il mio primo tema, all'epoca si chiamava composizione, alle scuole elementari portava questo titolo: COSA VORRAI DIVENTARE DA GRANDE? Ed io che ero una vivace bambina della terza classe, scrissi fieramente: LA FOTOREPORTER! 
Beh, non è che ci sia proprio riuscita, ma nel dna vi erano chiare tracce. 

Sono una giornalista e ne sono orgogliosa. Come una razza, una fede, uno spirito di corpo. E un pò mi giustifico, come un marchio, come una colpa, come un errore ancora non riparato.Sono una giornalista. 
Ho l'occhio attento. La notizia la "sento" subito. Se non la sento, la cerco. Mi piace scrivere ma anche osservare. E poi raccontare, perchè invero, questo fa un giornalista, racconta. Ciò che vede, ciò che sente, ciò che gli è sembrato di vedere, ma deve dirlo: mi è sembrato di vedere. Sono una giornalista che non solo scrive, ma parla, parla tanto e lo fa in radio, parla e fa parlare.
Sono una giornalista e non so fare null'altro. So fare le domande. Mi vengono spontanee. La curiosità è parte del mio corredo biologico. So chiacchierare, tanto. Ma anche poco e all'occorrenza. So intervenire. Mi piace intervenire all'uopo e dire la mia se serve. So stuzzicare le conversazioni e tirar fuori le emozioni. So parlare con berlusconi ma anche con pasqualino marajà. So litigare e so moderare. So scrivere alla tastiera del pc, ma so usare ancora molto bene la penna, bic se è possibile. E infine so scrivere. Sembrerebbe la prima cosa da saper fare ma invece non lo è più, eppure ancora fa la differenza. 
Sono una giornalista. E per di più, una giornalista napoletana. I giornalisti, dicono, muoiono presto, scrivendo cento cose tutte insieme e cercando altrettanto storie buone da raccontare. I giornalisti napoletani muoiono prima, colti da un raptus nel mezzo di un articolo per il solito quotidiano, una telefonata alla fonte, una email al collega che ti dà la dritta, la presentazione di una conferenza stampa, il comunicato per fare un piacere all'amico, l'sms all'assessore che domani dovrà intervistare, il colloquio con il direttore e una litigata col caposervizio, il rimontaggio della pagina all'ultimo momento, il taglia e cuci del file dell'intervista appena scaricato sul pc... 
Sono una giornalista. Ho fatto una dura gavetta consumando le suole, rincorrendo autobus a scrocco, scrivendo per centomilalire al mese, che ancora c'erano le lire. 
Sono una giornalista e ho fatto un casino di figuracce, ho scritto anche un monte di cagate, ho di certo offeso qualcuno, ho messo nero su bianco cose che non mi piacevano e che non avrei voluto dire. 
Ma ho anche buttato giù belle parole, pubblicato cose che nessuno ancora sapeva, intervistato qualcuno a braccio senza aver preparato il canovaccio. E ci sono state volte in cui sono stata chiamata perchè "solo io" avrei saputo affrontare quell'argomento senza affossarlo, altre ancora nelle quali ho fatto le mie scuse a coloro che involontariamente avevo toccato. Ricevuto qualche bel complimento e invero, molte molte soddisfazioni. 
Sono una giornalista sindacalista, la specie peggiore. Sono una giornalista senza ambizione di carriera, la specie peggiore. Sono una giornalista non stacanovista, la specie peggiore!
Sono una giornalista, non dimentico chi mi ha insegnato il mestiere, non temo di riconoscere il talento in un altro, non sono paga di imparare ancora e ancora emozionarmi nel nuovo.
Sono una giornalista. Mi piace essere una giornalista. Mi piace parlare con la gente e guardarla negli occhi e domani farle fare bella figura nero su bianco. Non mi piace scrivere sul (e non del) dolore di chi soffre. non mi piace approfittare della fiducia di chi mi parla, non mi piace scrivere solo per apparire. Sono una giornalista, mi piace informare. 
Sono ciò che sono, questo ed altro e sono qui a fare il mio lavoro.
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VIDEOIntervista a Rino Brignola, Segretario Generale Cisl Fp della Campania


Intervista del 6 maggio 2011. Il Segretario del Comparto Funzione Pubblica della Cisl Campania, insediatosi da pochi mesi alla Segreteria Regionale, delinea ai nostri microfoni le problematiche cruciali della regione, sotto il profilo delle questioni del mondo del lavoro.
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sabato 7 maggio 2011

Mgm Comunicalavoce - Radio e Dintorni. Il Trailer di "Girsl on the Air"

Girls on The Air, in Afghanistan la prima Radio di sole donne!
Quando la Radio diventa davvero importante? Forse quando da’ voce a chi non può parlare nella realtà di tutti i giorni in un paese schiacciato dalle violenze! 

IL TRAILER


In Afghanistan, la radio in questione esiste e si chiama Radio Sahar. Fondata nel 2003 da Humaira Habib, una giornalista afghana, è una stazione locale gestita da donne!Il palinsesto di Radio Sahar è molto ricco: chi accende la radio sente notizie che si alternano a film stranieri doppiati in afghano o a letture di poesie.
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martedì 3 maggio 2011

Il Fotogiornalismo

Trascurato, sottovalutato, conosciuto perlopiù in maniera sommaria e secondo un’accezione impropria che ne presume la limitata "artisticità", il fotogiornalismo rimane ancora uno degli ambiti più penalizzati da coloro che si interessano di fotografia. Eppure il fotogiornalismo ha svolto un impareggiabile ruolo nell’affermazione del medium fotografico come grande comunicatore di massa, partecipando in prima linea a quel processo tecnologico e culturale per il quale l’attuale società viene configurata come una "civiltà dell’immagine". In questo senso nessun genere di fotografia può minimamente vantare la stessa rilevanza sociale, la stessa capacità di incidere sui tempi e di modificare i costumi dell’uomo contemporaneo, riconoscibile a quella giornalistica. È il fotogiornalismo ad aver gettato le fondamenta di quel villaggio globale dell’informazione che televisione e telematica hanno poi sviluppato in maniera tanto dirompente; è con il fotogiornalismo che è altresì iniziato quel mutamento radicale nella mentalità di massa per il quale attribuiamo una tale verità alla rappresentazione del mondo propagata dai media dell’immagine da identificarla integralmente con il mondo stesso. È infine il fotogiornalismo ad aver introdotto nelle arti visive una nuova estetica fondata innanzitutto sul valore documentale della fotografia, sulle imprevedibili capacità conoscitive e rappresentative dell’«istante decisivo», su un’immediatezza comunicativa che tende ad annullare le differenze tra la sensazione diretta della realtà e quella delle sue riproduzioni analogiche.
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Ciò che vedo in Città - La Città non è morta


Manifesto di una cittadina in una città che non vuole morire..
A volte mi chiedo: ma poi in realtà, a chi gli importa? La gente va di corsa, tra i problemi di tutti i giorni, i soldi c he non ci sono, la crisi del governo, i figli a scuola, vai a pensare tu alle buche, le strade dissestate nel tuo quartiere, le scritte sui muri, i parcheggi selvaggi, o le petizioni per le buone cause da sostenere, ma anche alla bellezza di un paesaggio, di un edificio...ad una mostra d'arte, uno spettacolo teatrale, una battaglia sociale... ma ssì, chissenenfrega di tutte qst cose....
ma siamo realisti..c'ha tempo da perdere chi se ne occupa, gente, come si suol dire con la Capa Fresca...eh già.
 Senza giudicio, credetemi, e chi potrebbe mai permetterselo il giudizio, non dovrebbe essere di questa terra, eppur lo è, però...eh si, però.. non possiamo vivere così, come gli inani, vale a dire coloro che non prendono mai una posizione, un impegno, una responsabilità sociale. Pure Virgilio, nella Divina Commedia, passandogli davanti, disgustato dice a Dante: "non ti curar di loro, ma guarda e passa". 

Non possiamo essere di quelli a cui tutto gli scorre addosso, tanti Ponzio Pilato senza nerbo, senza spina dorsale, che non fremono per nessuna ingiustizia, che non s'appassionano a una causa, a una relazione, a un progetto, che non si interessano a nulla se non alla propria casa. E per piacere no...non può finire così...
Che tristezza.
Questo pensiero mi scoraggia, mi fa sentire tanto quell'unica noce nel sacco, oppure del tutto inutile qualsiasi cosa io faccia o creda di fare...Eppure non voglio nascondermi anch'io...voglio restare qui con qst  progetto piccolo piccolo a dire che la città non è morta e da qualche parte c'è gente come me, che gli interessa interessarsi, che non aspetta chissà quale terremoto per dire la sua, che non teme di essere puntata il dito per averla detta, o ancora non ha vergogna di dirne una piccola e saggia, quella gente semplice, normale, comune che può lanciare anche quel piccolo sassolino per smuovere le acque.
Come sempre, e non è retorica, solo insieme si fanno le cose. Da soli nessuno è qualcuno.
La città non è morta!!!
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domenica 1 maggio 2011

Ciò che vedo in Città - Maltempo, Caserta... veneziana!

Foto di Roberta Carafa
Maltempo in città. Pioggia a go gò per oltre 24 ore. La città delle buche ricoperta dall'acqua e qualcuno, scherzandoci su, la vede proprio così...













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