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Visibilità, una parola chiave

Visibilità, una parola chiave
Che cosa significa oggi visibilità? Cosa significa farsi trovare, farsi riconoscere...significa in pratica aumentare il volume di affari di un'azienda, di un'attività commerciale, significa rendere un prodotto, un marchio, un brand conosciuto ai più, desiderato, ricercato, rendersi indispensabili al mercato, significa dare luce ad un personaggio, dargli voce e parole, renderlo riconoscibile e affidabile.. Visibilità è oggi il sostantivo chiave della Comunicazione. Pubblicità è un vecchio nome ma non esiste più, esiste la Comunicazione, quella con la C maiuscola, perché ormai ha fagocitato tutto quanto significa DIRE, PARLARE, RACCONTARE, MOSTRARE… Ecco perché 365 modi per dire agli altri chi sei e cosa fai perché ogni giorno c’è una nuova idea per parlare di te e noi ce l’abbiamo. Comunicare ormai è il senso definitivo del porgersi agli altri, è l'immagine delle parole, parole che si muovono e raggiungono l’obiettivo, il pensiero che diventa messaggio. Ma non solo, non c’è soltanto l’immagine, e nemmeno solo la penna o la tastiera: c’è la voce. La voce che dice, che annuncia, che racconta, la voce che parla di te... Le soluzioni sono davvero molteplici, sfaccettate e assolutamente creative. Chiedi di noi...verificherai che possiamo essere una garanzia per la tua promozione sociale!!

Dire, fare, parlare, trecentosessantacinque modi per dire agli altri chi sei e cosa fai...

Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura"
Johann Wolfgang Goethe






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Comunicati Stampa


Nasce la prima Banca del Tempo della provincia di Caserta. Venerdì 6 maggio la presentazione al pubblico. 



Venerdì 6 maggio 2011 alle 17.00 presso il Salone teatrale della parrocchia Maria SS del Carmine e S.Giovanni Bosco sita al Parco degli Aranci – Caserta si è tenuta la presentazione della prima Banca del Tempo di Caserta, con relativa conferenza stampa. Sono intervenuti all’incontro tre dei sei candidati sindaci al Comune di Caserta, Pio Del Gaudio, Luigi Falco e Nicola Melone, la Consigliera di Parità alla Provincia, Francesca Sapone e il Segretario Cisl, Carmine Crisci. 

Si tratta del più grande progetto di integrazione sociale della provincia di Terra di Lavoro. 

La Banca del Tempo è un luogo nel quale si attua uno scambio: le persone che vi aderiscono mettono a disposizione il proprio tempo per determinate prestazioni e contemporaneamente si aspettano di ricevere prestazioni da altri. Uno strumento che serve, quindi, a far fronte a particolari bisogni e necessità che ciascuno di noi può incontrare nella vita quotidiana. L'idea è quella di poter fare qualcosa per sè e per gli altri, riuscendo ad incidere socialmente all’interno di un piccolo territorio di riferimento, quale un quartiere di una grande città o un piccolo comune.

“Obiettivo ultimo - spiega il presidente, Andrea Striano - è il miglioramento della qualità della vita delle persone, ricreando quei rapporti di buon vicinato che si sono ormai persi in quasi tutte le realtà, rinvigorendo le relazioni tra persone, operando contro l'esclusione sociale, favorendo anche uno scambio di saperi. Insomma, possiamo ben dire che la Banca del tempo è il luogo delle relazioni umane. 

“L'unità di misura della banca non è la moneta bensì il tempo. Un esempio per tutti: un'ora di prestazione a favore di uno o più soggetti dà diritto a ricevere un'ora di prestazioni da altri soggetti. C’è qualcuno che ha bisogno di lezioni di lingua?... qualcuno altro è disposto all’insegnamento in quell'ora di tempo che mette a disposizione della banca. E lo stesso insegnante avrà diritto a ricevere un'ora di prestazione, ad esempio, per imparare a cucinare. Se ne conviene che si può usufruire di servizi che nel mercato vengono pagati mentre con la Banca del tempo sono offerti gratuitamente e a volte di servizi che non si trovano nemmeno a pagamento”.

In una società che sempre più privilegia l’individualismo, l'obiettivo è ridurre il livello di solitudine ed emarginazione e di accrescere quello invece di integrazione sociale favorendo le forme di aggregazione. E' un dovere di tutti contribuire a promuoverlo.

Le Banche del Tempo italiane sono: "libere associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane". Diversamente dai L.E.T.S. inglesi, nelle B.T. italiane non avviene scambio di merci o di prestazioni con un valore di mercato valutabile. Sono "luoghi nei quali si recuperano le abitudini ormai perdute di mutuo aiuto tipiche dei rapporti di buon vicinato. Oppure si estende a persone prima sconosciute l'aiuto abituale che ci si scambia tra appartenenti alla stessa famiglia o ai gruppi di amici".



Mariagrazia Manna

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