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Visibilità, una parola chiave

Visibilità, una parola chiave
Che cosa significa oggi visibilità? Cosa significa farsi trovare, farsi riconoscere...significa in pratica aumentare il volume di affari di un'azienda, di un'attività commerciale, significa rendere un prodotto, un marchio, un brand conosciuto ai più, desiderato, ricercato, rendersi indispensabili al mercato, significa dare luce ad un personaggio, dargli voce e parole, renderlo riconoscibile e affidabile.. Visibilità è oggi il sostantivo chiave della Comunicazione. Pubblicità è un vecchio nome ma non esiste più, esiste la Comunicazione, quella con la C maiuscola, perché ormai ha fagocitato tutto quanto significa DIRE, PARLARE, RACCONTARE, MOSTRARE… Ecco perché 365 modi per dire agli altri chi sei e cosa fai perché ogni giorno c’è una nuova idea per parlare di te e noi ce l’abbiamo. Comunicare ormai è il senso definitivo del porgersi agli altri, è l'immagine delle parole, parole che si muovono e raggiungono l’obiettivo, il pensiero che diventa messaggio. Ma non solo, non c’è soltanto l’immagine, e nemmeno solo la penna o la tastiera: c’è la voce. La voce che dice, che annuncia, che racconta, la voce che parla di te... Le soluzioni sono davvero molteplici, sfaccettate e assolutamente creative. Chiedi di noi...verificherai che possiamo essere una garanzia per la tua promozione sociale!!

Dire, fare, parlare, trecentosessantacinque modi per dire agli altri chi sei e cosa fai...

Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura"
Johann Wolfgang Goethe






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martedì 17 gennaio 2012

LA Banca del Tempo a Caserta


DI Maria Del Vecchio
Per Sant’Agostino è la dimensione dell’anima: impossibile da definire perché il passato non è più e il futuro non è ancora. Per Victor Hugo è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo: nel momento in cui arriva, travolge tutto ciò che era prima. Per qualcun altro è semplicemente danaro.
Parliamo del tempo. Dato che non è facile definirlo e praticamente impossibile piegarlo all’umana volontà, c’è una possibilità per riscuoterlo ed ottenere una reazione favorevole ad un’azione utile altrui. È questa la filosofia che sottende la Banca del Tempo: catene di azioni e reazioni scandite dalla lancetta dell’orologio, che si declinano in opere e prestazioni da mettere a disposizione della collettività, per poi ricevere in cambio altri servizi ed azioni professionali a parità di tempo impiegato. Una risposta di economia sociale in tempi di crisi economica. Una bella sfida che il territorio casertano lancia a se stesso, grazie ai progetti della prima Banca del Tempo di Caserta, organizzazione no-profit fondata da Andrea Striano e gestita insieme ad un gruppo di circa quaranta soci-membri.
Incontriamo Andrea, nel corso di un incontro di formazione e informazione sugli obiettivi e i progetti futuri della Banca del Tempo (attualmente ha sede a Caserta, in Piazza Ungaretti 10), che ci tiene a sottolineare quanto il pilastro dell’associazione sia il principio di solidarietà tra i membri. Un concetto in virtù del quale tutti coloro che investono il proprio tempo in attività volontarie, in cui si sentono forti dal punto di vista professionale o formativo, guadagnano capitale umano in termini temporali . La quota di investimento si misura non in pecunia, bensì solo ed esclusivamente in ore: così, ad esempio, per due ore di insegnamento di informatica di base, si avrà diritto a altrettante ore di corso per pasticceri,  a lezioni di lingua straniera o a tecniche di pollice verde in casa o ancora all’iscrizione ad un gruppo di letteratura e poesia. Tutti i membri ricevono in dotazione un vero carnet degli assegni, da staccare ogni volta che si eroga la propria prestazione o da incassare per ricevere il beneficio desiderato. Ogni operazione bancaria viene rigorosamente archiviata in un apposito database gestito dall’organizzazione. A poco più di un anno dalla nascita della BdT, nell’ottica di Andrea, la meta non impossibile è quella di sviluppare una rete di relazioni tale da contrastare il disagio e le tante forme di alienazione sociale ed economica che circondano il territorio casertano, a cominciare dal terzo settore: per affiancare (senza la pretesa di sostituire) le istituzioni in ambiti delicati quali l’assistenza sociale o socio-sanitaria.
Tra i progetti a breve termine della BdT di Caserta ci saranno un corso di impasto della pizza e un altro di tecniche di primo soccorso sanitario: entrambi, ovviamente, gratuiti, o meglio a fronte del versamento di appositi assegni temporali.
http://cittadelmonte.info/2011/12/18/una-banca-del-tempo-a-caserta/

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