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Visibilità, una parola chiave

Visibilità, una parola chiave
Che cosa significa oggi visibilità? Cosa significa farsi trovare, farsi riconoscere...significa in pratica aumentare il volume di affari di un'azienda, di un'attività commerciale, significa rendere un prodotto, un marchio, un brand conosciuto ai più, desiderato, ricercato, rendersi indispensabili al mercato, significa dare luce ad un personaggio, dargli voce e parole, renderlo riconoscibile e affidabile.. Visibilità è oggi il sostantivo chiave della Comunicazione. Pubblicità è un vecchio nome ma non esiste più, esiste la Comunicazione, quella con la C maiuscola, perché ormai ha fagocitato tutto quanto significa DIRE, PARLARE, RACCONTARE, MOSTRARE… Ecco perché 365 modi per dire agli altri chi sei e cosa fai perché ogni giorno c’è una nuova idea per parlare di te e noi ce l’abbiamo. Comunicare ormai è il senso definitivo del porgersi agli altri, è l'immagine delle parole, parole che si muovono e raggiungono l’obiettivo, il pensiero che diventa messaggio. Ma non solo, non c’è soltanto l’immagine, e nemmeno solo la penna o la tastiera: c’è la voce. La voce che dice, che annuncia, che racconta, la voce che parla di te... Le soluzioni sono davvero molteplici, sfaccettate e assolutamente creative. Chiedi di noi...verificherai che possiamo essere una garanzia per la tua promozione sociale!!

Dire, fare, parlare, trecentosessantacinque modi per dire agli altri chi sei e cosa fai...

Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura"
Johann Wolfgang Goethe






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venerdì 2 dicembre 2011

Il Sindaco ai cittadini degli Aranci: "Ecco tutte le spiegazioni, stiamo facendo i salti mortali""

E' arrivato col suo solito modo garbato, mai trafelato pur mentre avvisa 
che dovrà andare via in fretta – lo attendono i magistrati al Comunale - mentre invece poi si attarda fin quasi alle 20.00.
Pio Del Gaudio, accompagnato da Stefano Mariano, assessore alle Frazioni, da Gianfausto Iacobino, presidente del Consiglio Comunale, dal delegato comunale quartiere Acquaviva, Pasquale Antonucci e in spirito, ma non in carne poiché impegnato per lavoro, dal delegato di zona del parco degli Aranci, Antonio De Crescenzo, il quale invia i suoi saluti ai residenti talmente “de core” che i convenuti comunali, sono costretti, quasi lacrime agli occhi, a ripetere più volte la cosa.


Nelle quinte ma sorridente e soprattutto osservante – e scusate il gioco di parole - Don Michele Cicchella, nuovo parroco della Parrocchia del quartiere che non solo ha ospitato l'incontro, ma si candida ad essere, con la Cooperativa Chiesa, prossimo concorrente per la gestione della famigerata villetta e probabile chiosco annesso.
Al tavolo dei relatori anche il presidente del Comitato di Quartiere, Andrea Striano, ansioso che passi il messaggio di amicizia con l'amministrazione, ma anche di alzata di capo del quartiere che mal sopporterà, stavolta, l'essere lasciato indietro rispetto alle troppe priorità della città.

S'inizia mediamente in pochi, si finisce in tanti e tanti con tanto da chiedere. Una lunga panoramica dei fatti e delle cose della città apre il discorso del sindaco, dopo i dovuti convenevoli e saluti. E via con le spiegazioni sul dissesto, sul “siamo stati coraggiosi”, Napoli sta più rovinata di noi, ci prendiamo tutte le colpe che ci dobbiamo prendere, ci abbiamo debiti a destra e a manca ma ce la stiamo mettendo tutta...
Poi si passa a parlare del quartiere. Argomento principe il famoso Buco. Cosa ne sarà del buco, cosa vorreste farne del buco, quanto tempo ci vorrà per mettere mano al buco. Il Buco, proprietà privata tra l'altro all'asta, è sceso oggi a costare appena due milioni di euro. 
Pio spera che qualcuno di larghe tasche e moderate idee lo acquisti per risanare aspettative dei cittadini e possibilità sociali della zona, poi auspica che chissà, un giorno, potrebbe il comune fare questo passo, e allora certamente non verrebbero su nuove case, né brutti tristi parcheggi, ma attività sportive e ricreative...Un bel sogno anche per noi che ascoltiamo. 

Qualcuno incomincia a fremere sulla sedia..Signor Sindaco scusi, signor sindaco posso...ed ecco che i cittadini cominciano a dire la propria: la villetta sopra tutto, e poi spazi agli anziani, la viabilità folle, e sopra ogni cosa i vigili, anzi, l'assenza dei vigili. 
Ci mette poco Del Gaudio ad essere simpatico e coinvolgente, meno ad essere convincente. Non perchè non sia credibile, ma perchè la gente non crede più a nulla, questo per aggiungere un tocchettin di retoricità a questo pezzo.
Insomma, si sfoga pure il sindaco: basta essere polemici, basta a fermarlo per strada e chiedere favori personali solo perchè è stato votato – e questo ci sembra giusto – basta a lamentarsi senza essere informati. Soldi, come diceva Totò, qua, non ce ne stanno. Le strisce Blu? Cari miei, prima del 2017, data in cui termina l'appalto, ata schiattà!
Le piste ciclabili? Per ora tocca accontentarsi, per farne di serie pare ci vogliano 10 milioni di euro e proprio non ci sono. La Tarsu più alta d'Italia, lamenta qualcuno, ci avevano detto che con il rientro dell'Ici, l'avrebbero abbassata, non ce la facciamo più....ahè, sospira Del Gaudio, "ma sapete quante cose si devono fare, qua i debiti non ce li ha solo il Comune, ce li ha tutta la città, e credete che sono contento io?  Pure a me non piace vivere così".
E poi d'un tratto la domanda fatidica: ma i vigili? Chiediamo noi. Lui raccoglie e annuisce, sa che a questa richiesta non può dire nulla perchè manca uno sforzo sull'organizzazione del lavoro e quello non tocca a lui, ma incazzarsi sì, quello tocca a lui, prima che a noi. Parla invece di una cittadinanza che si lamenta per le troppe multe, ma ecco dal pubblico in molti gli sottolineano che la Polizia Municpale deve essere figura istituzionale presente sul territorio, non solo per multare, ma come dice la denominazione del verbo e dell'aggettivo che li definisce, per VIGILARE. Altrochè, multare....beh, quello tanto per fare cassa, oltre che per il rispetto delle regole, ma soprattutto, e non in seconda o in terza istanza, per controllare, monitorare, mantenere come sempre si è detto, L'ORDINE PUBBLICO!!!!
Ma il discorso è lungo, blocco delle assunzioni, troppe promozioni, anzianità di professione ecc. ecc. ecc. intanto Parco degli Aranci è invero, il meno "visitato" di Caserta e l'anarchia che troppi si crogiolano a vivere, proprio è diventata intollerabile.

Ma torniamo al quartiere. Sig Sindaco, chiede una timida ma determinata insegnante, “vogliamo 
valorizzare il Planetario?, è tanto bello”, una grande risorsa, invero, in questo quartiere, pochissimo sfruttata. “Certo che è bello – sentenzia Del Gaudio, e qui c'ha proprio ragione – ma marketing, cari miei, davvero zero. Dove sono i cartelli? Dove sono le iniziative? Dove le partnership? Beh, datevi da fare pure voi”.
Insomma il nostro primo cittadino ascolta e si fa coinvolgere e c'è da dire, che parla e spiega tanto. Alla fine, com'è giusto che termini ogni campagna d'ascolto, si chiedono proposte di fattibilità nero su bianco. Il Comitato di quartiere, così come altrove, si farà carico di raccogliere le proposte in un documento che verrà poi consegnato e che, come ha tenuto a spiegare il sindaco, come anche fa Caldoro, quando i sindaci delle 5 città capoluogo di provincia gli sottopongono le proprie richieste, elenco alla mano, si depennerà quel che non si può fare, si farà quel che si può fare, si rimanderà quel che si potrà fare.
Ai posteri l'ardua sentenza!
























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