Nasce la prima Banca del Tempo della provincia di Caserta. Venerdì 6 maggio la presentazione al pubblico.
Venerdì 6 maggio 2011 alle 17.00 presso il
Salone teatrale della parrocchia Maria SS del Carmine e S.Giovanni Bosco sita
al Parco degli Aranci – Caserta si è tenuta la presentazione della prima Banca del
Tempo di Caserta, con relativa conferenza stampa.
Sono intervenuti all’incontro tre dei sei
candidati sindaci al Comune di Caserta, Pio Del Gaudio,
Luigi Falco e Nicola Melone, la Consigliera di
Parità alla Provincia, Francesca Sapone e il Segretario Cisl, Carmine Crisci.
Si tratta del più grande progetto di integrazione
sociale della provincia di Terra di Lavoro.
La Banca del Tempo è un luogo nel quale si attua
uno scambio: le persone che vi aderiscono mettono a disposizione il proprio
tempo per determinate prestazioni e contemporaneamente si aspettano di ricevere
prestazioni da altri. Uno strumento che serve, quindi, a far fronte a
particolari bisogni e necessità che ciascuno di noi può incontrare nella vita
quotidiana. L'idea è quella di poter fare qualcosa per sè e per gli altri,
riuscendo ad incidere socialmente all’interno di un piccolo territorio di
riferimento, quale un quartiere di una grande città o un piccolo comune.
“Obiettivo ultimo - spiega il presidente, Andrea
Striano - è il miglioramento della qualità della vita delle persone, ricreando
quei rapporti di buon vicinato che si sono ormai persi in quasi tutte le
realtà, rinvigorendo le relazioni tra persone, operando contro l'esclusione
sociale, favorendo anche uno scambio di saperi. Insomma, possiamo ben dire che
la Banca del tempo è il luogo delle relazioni umane.
“L'unità di misura della banca non è la moneta
bensì il tempo. Un esempio per tutti: un'ora di prestazione a favore di uno o
più soggetti dà diritto a ricevere un'ora di prestazioni da altri soggetti. C’è
qualcuno che ha bisogno di lezioni di lingua?... qualcuno altro è disposto
all’insegnamento in quell'ora di tempo che mette a disposizione della banca. E
lo stesso insegnante avrà diritto a ricevere un'ora di prestazione, ad esempio,
per imparare a cucinare. Se ne conviene che si può usufruire di servizi che nel
mercato vengono pagati mentre con la Banca del tempo sono offerti gratuitamente
e a volte di servizi che non si trovano nemmeno a pagamento”.
In una società che sempre più privilegia
l’individualismo, l'obiettivo è ridurre il livello di solitudine ed
emarginazione e di accrescere quello invece di integrazione sociale favorendo
le forme di aggregazione. E' un dovere di tutti contribuire a promuoverlo.
Le Banche del Tempo italiane sono: "libere
associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per
aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane". Diversamente dai
L.E.T.S. inglesi, nelle B.T. italiane non avviene scambio di merci o di
prestazioni con un valore di mercato valutabile. Sono "luoghi nei quali si
recuperano le abitudini ormai perdute di mutuo aiuto tipiche dei rapporti di
buon vicinato. Oppure si estende a persone prima sconosciute l'aiuto abituale che
ci si scambia tra appartenenti alla stessa famiglia o ai gruppi di amici".
Mariagrazia Manna
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